Post produzione fotografie, la realtà fotografica

Post produzione fotografie, la realtà fotografica

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Post produzione fotografie, la realtà fotografica

Il mio percorso nella fotografia è stato intriso di un approccio alla post-produzione che riflette la mia profonda connessione con l’attimo catturato e la realtà stessa dello scatto. Nel corso degli anni, ho sviluppato una filosofia artistica che mette in risalto la bellezza intrinseca della fotografia già durante la fase di cattura, minimizzando l’intervento post-produzione. Questa visione ha plasmato la mia pratica creativa e ha contribuito a definire il mio stile distintivo nel mondo della fotografia artistica.

La mia consapevolezza dell’uso degli strumenti digitali nella post-produzione è mirata a enfatizzare specifici aspetti visivi nelle mie fotografie. La scelta di mettere in risalto i contrasti di colore e di giocare con luci e ombre è il risultato di un’attenzione particolare ai dettagli, dettagli che diventano fondamentali nel definire l’atmosfera e la narrativa visiva delle mie immagini. La post-produzione, per me, non è un mero strumento correttivo, ma piuttosto un mezzo per esaltare l’essenza di ciò che ho catturato attraverso l’obiettivo.

L’aspetto chiave del mio approccio è evidenziato dal fatto che utilizzo la post-produzione principalmente per uniformare un set fotografico. Questa pratica riflette una decisione intenzionale e mirata, la consapevolezza che le modifiche devono essere apportate solo quando necessario. La mia visione artistica è disciplinata e orientata agli obiettivi, e ogni intervento post-produzione è attentamente valutato per preservare la coerenza estetica dell’intero progetto fotografico.

La volontà di apportare modifiche solo in situazioni espositive specifiche o per adattarsi a un allestimento fotografico o a una mostra sottolinea la mia attenzione alla continuità e all’armonia nell’esperienza visiva complessiva. Questa scelta dimostra una disciplina artistica che si traduce in una coerente esecuzione delle mie idee fotografiche. La post-produzione, quindi, non è un’aggiunta casuale, ma piuttosto un complemento mirato per perfezionare l’opera nel suo insieme.

Un aspetto distintivo del mio approccio è l’uso esclusivo della post-produzione per scelte specifiche di colore o per convertire le immagini in bianco e nero. Questa decisione è il risultato di una riflessione accurata sull’effetto emotivo e visivo che desidero ottenere. La post-produzione, in questo contesto, diventa un’estensione del mio processo creativo, un mezzo attraverso il quale cerco di perfezionare e amplificare gli aspetti che sono cruciali per trasmettere la mia visione artistica.

Il mio utilizzo di preset direttamente impostati nella macchina fotografica, senza ulteriori cambiamenti significativi in fase di post-produzione, è una scelta che sottolinea la mia preferenza per mantenere l’autenticità degli scatti originali. Questa pratica, che evita manipolazioni eccessive, riflette una coerenza stilistica e un rispetto per l’immagine catturata nella sua forma originale. La fotografia, per me, è l’arte di catturare l’istante perfetto, e l’uso parsimonioso della post-produzione è un modo per preservare la purezza di quel momento.

Concludo portando l’attenzione ai dettagli, la volontà di apportare modifiche solo quando necessario e il mantenimento dell’autenticità degli scatti originali sottolineano la mia dedizione a creare immagini che rispecchino fedelmente la mia visione artistica. La post-produzione, per me, è un mezzo necessario solo in minima parte, solo un modo per esaltare e migliorare il necessario per esaltare alcuni particolari dell’immagine, piuttosto che un modo per alterare radicalmente la realtà catturata attraverso la lente della mia fotocamera.

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Alessandro Negrini

Fotografo professionista e artista

Alessandro Negrini

Fotografo e artista creatore di immagini e comunicazione.

Fotografo e artista creatore di immagini e comunicazione.

Che siano in bianco e nero, con colori caldi, freddi o pastels le fotografie di Alessandro si collocano in diversi generi, dal classico portrait al nudo artistico, passando per il glamour fino a toccare punte di trash. Il filo conduttore dei suoi scatti sono le scene di vita in cui gli sguardi della donna sono immortalati. La sua fotografia è stata definita “reportrait” di un momento, inaspettato, quotidiano, più o meno artefatto, ma sempre fortemente caratterizzato ed ispirante.

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