Dichiarazioni critiche su Alessandro Negrini

Dichiarazioni critiche su Alessandro Negrini

2022 – Dichiarazione Critica di Nino Campisi (Direttore Artistico del Teatro Del Navile – Bologna)

“Con Il progetto Out of the Dark, Negrini spinge il suo sguardo a una visione più ampia rispetto al passato, alla ricerca del “visibile nell’invisibile”. I corpi ritratti da Negrini in uno spazio buio emergono dalle tenebre e si manifestano nella luce con tutta la loro carica di bellezza e speranza.

Il vero protagonista di questi scatti di Alessandro Negrini è l’Eros che scaturisce da una luce essenziale che sfiora i corpi nudi ritratti nella loro intimità e li trasforma in icone. Dopo due anni di emergenza pandemica, segnati da paure e lockdown, con la prospettiva di un futuro quanto mai “incerto e nebuloso”, i corpi di Alessandro Negrini invocano la loro irriducibile presenza nello spazio e nel tempo.”

Nino Campisi

Direttore Artistico del Teatro Del Navile – Bologna

2021 – Dichiarazione Critica di Caterina Grifoni (Presidente FIDAPA Bpw Italy sezione di Spoleto)

“Alessandro Negrini è un brillante ed appassionato artista, in grado di ritrarre un momento inaspettato o quotidiano e renderlo eterno con le sue fotografie.

Alla costante ricerca della perfezione, sperimenta generi diversi e gioca con i colori, dai ritratti in bianco e nero all’utilizzo di tonalità fredde, contrapposte ad altre calde. La forte la potenza del chiaroscuro, sapientemente realizzato, danno vita a fotografie ragionate ed emotivamente coinvolgenti, che catturano l’attenzione e, soprattutto, l’anima dell’osservatore.

Negrini immortala con elegante abilità sguardi di donna, graziosi corpi illuminanti dalle movenze gentili. Il talentuoso ed intenso fotografo trasforma ricordi in indelebili emozioni, reali e pulsanti; ricrea con naturalezza atmosfere suggestive, meravigliando chi le osserva.

Il nobile intento dell’artista e quello di trasmettere, visivamente, un messaggio sincero e profondo al pubblico, così da offrire spunti di riflessione originali ed accurati.”

Caterina Grifoni

Presidente FIDAPA Bpw Italy sezione di Spoleto

2021 – Dichiarazione critica di Roberto Mutti (storico, critico e docente di fotografia)

“La sintonia come estetica” La fotografia è l’esito di un rapporto a tre: da una parte c’è l’autore, dall’altra il suo soggetto e fra di loro quel mezzo meccanico dotato di un’aura un po’ magica che è la fotocamera. Quest’ultima ovviamente resta il sottinteso tecnologico perché, se pure impone le sue regole diventando più o meno funzionale al risultato finale, deve lasciar spazio ai due soggetti che qui, in un suggestivo gioco di specchi fanno la loro comparsa con i loro nomi d’arte, Alex Nero Photo il fotografo, Agatha De Vil la modella. L’intento comune è la ricerca di un’eleganza che nel caso del nudo segna il versante fra la dimensione del fascino e quella del banale. Chi osserva le fotografie come risultato finale tende a soffermarsi su quanto più immediatamente colpisce sia dal punto di vista razionale che emotivo: l’uso attento delle luci, la ricerca di una precisa composizione, la qualità della stampa. Ma se questi pur importanti aspetti sono imprescindibili, è perché sono generati da un elemento che un bravo fotografo sa maneggiare con determinazione, la sintonia che stabilisce con il suo soggetto. Ovviamente ciò è vero sempre perché un autore di still life sa far “vivere” un oggetto e un paesaggista sa trasfigurare un panorama, ma quando ci si deve confrontare con un corpo le cose cambiano e non poco, soprattutto se ci si muove nel campo del nudo. Le prime fotografie di questo genere – e siamo ai primordi, ai tempi della dagherrotipia – ripropongono in modo indistinto l’estetica della pittura ottocentesca sia nelle posture che nelle ambientazioni a riprova della non ancora raggiunta autonomia espressiva. Non c’è da stupirsi perché la più giovane delle arti doveva inevitabilmente confrontarsi con un passato ricco di infinite suggestioni che inevitabilmente erano diventate patrimonio visivo universale. C’era solo da scegliere fra l’audacia dei bassorilievi asiatici e la ieraticità dei dipinti egiziani, la sensualità della statuaria greca e l’imponenza di quella rinascimentale, il minuzioso realismo leonardesco e l’irruenza di quello caravaggesco. Figurarsi poi avvicinarsi al mistero che aleggiava (e aleggia) sui nudi della “Tempesta” di Giorgione o della “Colazione sull’erba” di Manet. Intimiditi da tutto ciò, i fotografi finiscono per scegliere la strada più semplice di cui si è detto con risultati di una certa freddezza. Quando, invece, anni dopo ci si trova di fronte alle opere di un Edward Weston, si capisce quanto la fotografia abbia trovato una propria espressività che emerge nella capacità dell’autore di stabilire con la modella una profonda intesa che permette di accedere alle atmosfere dell’erotismo. Alessandro Negrini si muove con questa consapevolezza perché non si limita ad usare con perizia il suo obiettivo ma diventa lo scenografo e il regista di un evento di cui la fotografia rappresenta il momento conclusivo. Ora posiziona Agatha De Vil nell’angolo di un giardino, ora la fa svettare in una sala sotto un immenso lampadario da cui sembra scendere, ora la confonde fra gli enormi frangiflutti di una costa, ora la fa emergere da un mucchio informe di cingoli rottamati di carrarmati creando un contrasto fra la delicatezza del corpo della donna e l’asprezza della materia. Alternando il bianconero al colore a seconda delle esigenze prefisse, da un lato crea lui stesso le situazioni che ha immaginato e dall’altro le calibra sui suggerimenti ricevuti perché con la sua modella ha stabilito un particolare rapporto dialettico, quello che non necessita di parole o indicazioni perché è fatto di posture, di sguardi, di fluidi impercettibili ma forse per questo più profondi.

Roberto Mutti

Storico, critico e docente di fotografia

2020 – Dichiarazione critica di Roberto Villa (fotografo di fama internazionale)

Definire le immagini di Alessandro Negrini semplicemente ritratti parrebbe decisamente riduttivo, l’Autore, infatti non ci presenta soltanto soggetti correttamente fotografati ma, nello spirito proprio dell’Arte, mette in forte evidenza quello che non si può scrivere né vedere, quello che si chiama “Atmosfera” o Mood. Il nostro Artista realizza una fotografia pensata, ragionata, consapevole, capace di una forte comunicazione nei confronti del fruitore in quanto riesce a trasmettere e rappresentare le emozioni della modella ritratta che diventa punto focale dell’intera rappresentazione, esaltata dall’utilizzo di una tecnica fotografica che fa sapiente uso delle luci, della scelta del bianco e nero o del colore.

Roberto Villa

Fotografo di fama internazionale

2020 – Dichiarazione critica di Maria Lorena Franchi (curatrice d’arte a Montecarlo)

“Woman it’s my world”, questa e una frase che potrebbe essere detta da Alessandro Negrini. Guardare una sua foto non è semplicemente osservare, ma è entrare nel mondo delle donne che conosce, che ama, che riesce a ritrarre estraendo da esse la loro natura, il loro istinto, il loro desiderio. Ed è proprio il desiderio che vive in molte sue foto e che firma la sua opera. Nella serie “Once upon a time in Venetian Region” ritroviamo una donna che domina la scena in tutta la sua sensualità femminile, il suo mistero, il suo gioco erotico. Ma il “Mondo” di Alessandro Negrini è molto di più, è quella parte inespressa apparentemente dell’uomo che prende vita nelle sue immagini, aprendo porte all’osservatore nell’universo dell’autore.

Maria Lorena Franchi

Curatrice d’arte a Montecarlo

2019 – Dichiarazione critica del Prof. Vittorio Sgarbi (critico d’arte, storico dell’arte, saggista, docente universitario, politico, personaggio televisivo e opinionista)

Ha il sapore del documento che cristallizza nel fisso e nell’estremizzazione del bianco e nero, proponendo per esse modalità alternative di considerazione estetica, gestualità teatrali altrimenti destinate alla fugace volatilità degli happening, quasi a volere rievocare gli anni Sessanta e Settanta più spregiudicati, la fotografia sensuale e fortemente corporea di Alessandro Negrini. È la donna a svolgere al suo interno il ruolo più rilevante, oggetto di manipolazioni creative che ne esaltano in diversa maniera la fisicità, come in rituali nei quali l’espressione diventa il corrispettivo simbolico della pulsione vitale per eccellenza, quella sessuale.

Prof. Vittorio Sgarbi

Critico d’arte, storico dell’arte, saggista, docente universitario, politico, personaggio televisivo e opinionista

2019 – Dichiarazione critica di Francesco Alberoni (sociologo, giornalista, scrittore, accademico e rettore italiano)

Di fronte alle foto artistiche di Alessandro Negrini si riscontra quel fascino insito nell’erotismo femminile. Il corpo della donna, quale modello di bellezza, diviene il soggetto di un occhio disposto ad accettare quel giudizio libero espresso da chi vuole sedurre ed essere sedotto. L’obiettivo diviene dunque uno specchio al quale la donna si sente sicura di svelare la bellezza e l’attrazione che le sono proprie e che la fanno cadere in un’adorazione autoreferenziale. Il suo corpo, nella sua nudità, si presta a contestualizzazioni che sondano i limiti di ciò che è sacro e ciò che è profano per convergere in quella raffigurazione del nudo che riporta Venere nelle vesti di sublime dea o di demone persecutore nelle fantasie erotiche. Questi panni vengono indossati più o meno consapevolmente dalle modelle laddove il piacere del cambiamento, il piacere stesso, si maschera di aspetti ancestrali o eterei, in una trascendenza che rimane su un piano tutto terrestre. Ma poi Alessandro Negrini ricerca infinito anche attraverso “l’arte nell’arte”, sempre ritrovandola nella forma, in quel corpo di donna che parla la lingua assoluta della propria essenza.

Prof. Francesco Alberoni

Sociologo, giornalista, scrittore, accademico e rettore italiano

2019 – Dichiarazione critica di Luigi Gattinara (Direttore Triennale di Fotografia)

Le fotografie di Alessandro Negrini (in arte Alex Nero Photo) colpiscono, di primo acchito, per la forza e la potenza del chiaroscuro. Il nero intenso che diventa tutt’uno con lo scenario espositivo in secondo piano. Il nero intenso che simbolicamente diventa portatore di vibrante materia determinata ad essere essa stessa luce. La forza che sposa, al contempo, la grazia di un corpo illuminato: la gentilezza delle movenze che si unisce alla passione della rappresentazione.

Luigi Gattinara

Direttore Triennale di Fotografia

Alessandro Negrini

Fotografo e artista creatore di immagini e comunicazione.

Fotografo e artista creatore di immagini e comunicazione.

Che siano in bianco e nero, con colori caldi, freddi o pastels le fotografie di Alessandro si collocano in diversi generi, dal classico portrait al nudo artistico, passando per il glamour fino a toccare punte di trash. Il filo conduttore dei suoi scatti sono le scene di vita in cui gli sguardi della donna sono immortalati. La sua fotografia è stata definita “reportrait” di un momento, inaspettato, quotidiano, più o meno artefatto, ma sempre fortemente caratterizzato ed ispirante.